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170 Sonetti del 1832

LA MADRE DE LE SANTE.1

     Chi vvò cchiede la monna a Ccaterina,
Pe’ ffasse intenne da la ggente dotta
Je toccherebbe a ddì vvurva, vaccina,2
E ddà ggiù3 co’ la cunna4 e cco la potta

     Ma nnoantri fijjacci de miggnotta
Dìmo5 scella,6 patacca, passerina,
Fessa, spacco, fissura, bbuscia, grotta,
Fregna, fica, sciavatta,7 chitarrina,

     Sorca, vaschetta, fodero, frittella,
Ciscia, sporta, perucca, varpelosa,
Chiavica, gattarola, finestrella,

     Fischiarola,8 quer-fatto, quela-cosa,
uRinale, fracoscio, ciumachella,
La-gabbia-der-pipino, e la-bbrodosa.

 E ssi vvòi la scimosa,9
Chi la chiama vergogna, e cchi nnatura,
Chi cciufèca,10 tajjola,11 e ssepportura.

Roma, 6 dicembre 1832

  1. [Così nelle varianti accennate nella nota 1 del sonetto precedente. Nell’ autografo il titolo è: Quaranta nomi; e i versi 8°, 10°, 16° e 17° sono in questa forma: Fr...., fi.., chitarra, chitarrina, Ciscia, sporta, sciavatta, varpelosa, Chi la chiama vergogna e chi nnatura, E cquarcantro tajjola e sepportura.]
  2. Vagina.
  3. Dar giù, cioè: «seguitare».
  4. Cunno.
  5. Diciamo.
  6. Cella.
  7. [Ciabatta.]
  8. [Propriamente, è un fischio di latta o d'ottone per richiamar le lodole.]
  9. Cimosa: lembo rozzo di drappi: sta per “giunta, un-di-più.„
  10. [“Ciufeco: checchessia di sgarbato e di goffo. Dicesi però più delle persone che delle cose.„ Così, altrove, lo stesso Belli. Ma forse ciufèco è derivato da ciufèca, e non viceversa; come fregno, fregnone, che hanno appunto il medesimo senso.]
  11. Tagliuola.