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Sonetti del 1846 301

poi, calato dal talamo lui e il Venerabile, impartiva con questo la trina benedizione. Il loggione dunque non c’entra. Quali benedizioni ordinarie e straordinarie desse realmente il Pontefice, non però col Venerabile, dal loggione, io l’ho detto nella nota 1 del sonetto: Le carte ecc., 12 apr. 46. E benchè qualche volta, per cause impreviste, qualcheduna di codeste benedizioni sia stata rimandata (per esempio, quella dell’Ascensione alla Pentecoste), tuttavia non credo possibile che se ne sia rimandata nessuna al Corpusdomini, che aveva una benedizione sua propria e di natura molto diversa. L’ultima processione del Corpusdomini fatta da Gregorio XVI, e alla quale il sonetto parrebbe riferirsi, fu quella del 1844, 6 giugno; poichè quella del 1815, 22 maggio, essendo egli indisposto, fu fatta dal cardinal Micara; e nel Corpusdomini del 46, egli era già morto.]      7 [Queste due fronde di smazzata: questo po' po' di scalmanata, di strapazzo. Smazzasse (da mazza, budella): scalmanarsi, quasi farsi venir fuori le budella per lo strapazzo.]      8 [Una così grossa mangiata. Nel Mèo Patacca, III, 54, c'è taffio nello stesso senso. E taffià, verbo, usa altrove il Belli. Voci tutte che, come le corrispondenti taffiare fiorentino, tafiar veneziano, taffiari siciliano, ecc., derivano dal medio-alto-tedesco tafele, tafel, tavola, banchetto, e tavelen, sedere a tavola, banchettare. Il taffiare fiorentino manca al Rigutini-Fanfani.]