Pagina:Sonetti romaneschi V.djvu/301


Sonetti del 1845 291

t’Angelo.]      2 [Cioè: "Dove, in certi casi, si può star più sicuri.„]      3 [Gli venisse l'estro.] 4      4 [Noto gioco fanciullesco, che anche a Firenze si chiama nasconderello o nasconderella, benchè manchi ai vocabolari, compreso il Rigutini-Fanfani, il quale dà invece per fiorentino il pistoiese rimpiattino, e così ha tratto in errore anche me nella nota 5 del sonetto: Er copre-e-scopre, 29 marzo 34.] 5      5 [Scherza, al solito, sulla riputazione di gran bevitore e di gran mangiatore, che godeva Gregorio XVI.]      6 Benedizioni.


LI SORDATI

     Dico: “Facci de ggrazia, sor don Zisto,
Lei che ste cose deve avelle intese:
Quanno stava quaggiù, trall’antre spese
Manteneva sordati Ggesucristo?

     Perché,„ ddico, “lei sa cch’er monno tristo
Critica er zu’ Vicario a sto paese,
Che a ccasa e ppe’ le strade e in ne le cchiese
Senza sordateria nun z’è mmai visto.„

     “Fijjo„, disce; “voi séte un iggnorante,
E nun zapete come li peccati
Hanno fatto la cchiesa militante.1

     Pe’ cquesto ir2 Papa ha li sordati sui;
E ssi2 Ccristo teneva li sordati
Sarebbe stato mejjo anche pe’ llui.„


25 dicembre 1845

  1. [Vuole imbrogliarlo, pigliando la locuzione di chiesa militante in un senso diverso da quello che ha, e che le è derivato dal "Militia est vita hominis super terram.„ Job, VII, 1.]
  2. 2,0 2,1 [Al solito, usa per caricatura ir e si, invece di er e se. V. la nota 1 del sonetto: Er pranzo ecc., 6 nov. 35.]