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242 Sonetti del 1844

ER PROVEDITORE DE SANT’ANN’IN BORGO.1

     Poi bbisoggna penzà, ffratel Mattia,
Che ppe’ li scinqu’o ssei de st’antro mese
Ce toccheno cqui a nnoi le sette cchiese.2
Voréssivo lassà st’opera pia?

     S’ha ddunque d’avvisà la Compaggnia,
Pe’ ppoté rregolasse ne le spese;
E intanto fà vvenì da Maccarese3
La ppiù mmejjo vitella che cce sia.

     S’ha ppuro da fà scrive a Vviggnanello4
P’er zolito bbaril de vin’assciutto,
E pper un antro o ddua ppiù ttonnarello.5

     Perch’io poi nun vorìa trovamme bbrutto;6
Ché ppe’ sta divozzione io so’, ffratello,
Quer ch’ha la bbèga de provede a ttutto.

26 dicembre 1844.

  1. [Della Confraternita di S. Anna nel Rione di Borgo.]
  2. [Cioè: “tocca alla nostra Confraternita d’andare a fare la divozione delle sette chiese.„ La quale consiste nel visitar in un solo giorno le cinque Basiliche patriarcali e quelle di S. Sebastiano fuori le mura, e di S. Croce in Gerusalemme; ovvero in un giorno la Basilica di S. Pietro, e nel giorno seguente le altre. Questa antica usanza fu rimessa in voga nel sec. XVI da san Filippo Neri, soprattutto per allontanare. la gente dai sollazzi carnevaleschi. E siccome la gita è lunghissima, e ci vuole tutta la giornata, i fedeli che la fanno usano rifocillarsi presso la chiesa de’ SS. Nereo ed Achilleo fuori di Porta S. Sebastiano, o altrove. Ma non sempre questa refezione è esemplare, come la voleva san Filippo. Più volte i visitatori, e speciaimente quelli delle Compagnie, son tornati a casa ubbriachi.]
  3. [Grossa tenuta, e oggi anche sta- zione sulla strada ferrata che da Roma conduce a Civitavecchia.]
  4. [Comune del viterbese, ricco di vini che gareggiano con l’orvietano.]
  5. [Abboccato, abboccatello.]
  6. [A mal partito.]