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Sonetti del 1843 195

cominciarono a spacciare immaginette, bambagia intrisa nell’olio della votiva lampada, e raschiatura della sacra muraglia: ogni cosa a un baiocco “per cartina; mentre altri pii loro confratelli girovaghi scorreano per-la intera città gridando a tutta gola: Èccheve l’orazzione, èccheve er vero ritratto de la Madòn dell’Arco de Scèncî, tanta miracolosa. Pel quale rapido smercio andarono in breve spogliate le officine di quante vi giacessero vecchie ed ammuffite madonnelle a bulino, e non importa di qual figura e di qual nome o invocazione; chè anzi facilmente s’introdussero nel religioso mercato e Sanfilippi e Sanfranceschi e Santantoni d’ogni abito e regola. Fervea la santa opera da due o tre giorni, allorchè finalmente per la prudenza del Cardinale Vicario venne di notte rimossa la immagine dalla sua parete, e collocata nella vicina chiesa di Santa Maria del Pianto, ove continuò per breve altro tempo ad attirare il concorso dei postulanti e lo scandalo delle grida, finchè a poco a poco cadde in dimenticanza la Vergine benedetta, non che la storia de’ suoi miracoli.      2 Ci stavo a scuotere ecc.      3 Le versava a botti. [Scavolà, da càvola, cannella della botte]      4 Febbri.      5 Ci avesse: avesse.      6 Bagasce.      7 [Dice sì invece di se, per affettare il parlar civile.]      8 [Con un gocciolo d’olio e un filo, un pochino, di calcinaccio. — V. la nota 1.]      9 All’avvicinarsi della più calda stagione si provvede per editto alla uccisione de’ cani vagabondi, onde preservare il popolo dal pericolo dell’idrofobia. Pubblicata la stampa, il Governo, come credesse distrutti i cani col solo fatto della pubblicazione, di null’altro più suole occuparsi, e al termine dei giorni estivi i cani trovansi piuttosto moltiplicati.