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Sonetti del 1838 157

LA CANTERINA DE LA VALLE.1

     Ma cche cce trovi in sta madama Grisa,
Che ppe’ vvia2 che jj’ amanca er culiseo
Canta da omo e ffa cchiamasse3 Mèo,4
E ppare un sfrizzoletto o una supprisa?5

     Che cce trovo?! sce trovo, sor cardèo,6
Ch’ha una vosce, per dio, tonna e ppriscisa.
Sce trovo che ssi7 ccanta, e cce l’avvisa,
Roma pare che ccurri8 ar giubbileo. —

     Dijje che sse conzóli co’ l’ajjetto;9
Perché ssai che pproggnostico je faccio?
Lei sta ar monno, ar più ar più, ’n’antro mesetto. —

     Quela donna morì?!10 sséte un cazzaccio.
Nun lo vedete, ner guardajje in petto,
Che ttiè ll’anima chiusa a ccatenaccio?11

4 novembre 1838.

  1. [Giuditta Grisi, la quale, tanto ricca di bella voce, quanto povera di carne, cantava in que’ giorni al Teatro Valle sotto le vesti di Romeo ne’ Capuleti del Bellini.]
  2. Pel motivo.
  3. Fa chiamarsi: si fa chiamare.
  4. Vuol dir Romeo. [Mentre Mèo sarebbe accorciamento di Bartolommeo.].
  5. [Sfrizzoletto, da sfrìzzolo, che vale: “sicciolo, cicciolo.„ — Supprisa, da supprì,Fonte/commento: Sonetti romaneschi/Correzioni e Aggiunte supplì, i quali sono "una specie di bombe di riso e fegatini.„ Insomma, "donna secca e piccola.„]
  6. [Caldeo: imbecille.]
  7. Se.
  8. Corra.
  9. Consolarsi con l’aglietto: lusingarsi, pascersi di vane speranze.]
  10. Morire.
  11. Le clavicole sporgenti e molto visibili nelle donne, sono dal popolo chiamate catenacci.