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62 Sonetti del 1835

Ponte Milvio, vide un dragone pontificio che si teneva male in sella. È ubbriaco, disse il Duca al suo valletto. Il dragone, che gli era vicino, lo udì, e, come ubbriaco davvero, assalì il povero Duca con una pistola. Costui balzò dal suo legno e fuggì in una vigna che a caso trovò aperta, e, sempre inseguito dal dragone smontato anch’egli dal suo cavallo, arrivò a un fabbricato e potè chiudervisi. Intanto, sopraggiunta una vignaiuola forte e coraggiosa, allo stretto di una porta colpì il dragone di un calcio nelle parti delicate, e coll’aiuto di due altre donne e del valletto ducale lo abbattè e lo legò, direbbe il popolo, come un cristo. Qui il valletto trottò a Roma: avvisò un maggior Ricci (che una volta si sorbì una frustata in faccia da un cocchiere): questi accorse con due dragoni non ubbriachi, ed arrestò l’ubbriaco. Fatto tutto il Duca sbucò dalla tana.