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Sonetti del 1835 357

per Banchi e Ponte Sant’Angelo. La data, dunque, indicata nel titolo del sonetto presente, dev’essere erronea.]      7 Che non ci hanno: semplicemente, “che non hanno.„


L’OPIGGNÓNE DIVERZE.

     Quante disputerìe! Senti che gghetto1
Per un gnente!2 Me pare la questione
De fra Ccucuzza e ’r vecchio Simeone.
Er fatto eccolo qui ssémprisce e schietto.

     Jer’ar giorno, Taddeo, Pio e Leone,
Tutt’e ttre sse n’annàveno a bbraccetto,
Quann’ècchete3 una tevola da un tetto
Che tt’acchiappa4 Taddeo sur coccialone.5

     Leone sartò indietro e ddisse a Ppio:
“Attaccàmosce6 er voto tutt’e ddua,
Ch’è stato un gran miracolo de Ddio.„

     Taddeo, allora, che ffasceva un sguazzo7
De sangue, repricò ppe’ pparte sua:
“Sì, è stato un ber8 miracolo der cazzo.„

9 ottobre 1835


  1. Che chiasso.
  2. Per un niente.
  3. Quando eccoti.
  4. Colpisce.
  5. Sul capo.
  6. Attacchiamoci.
  7. Che faceva un guazzo.
  8. Bel.