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254 Sonetti del 1835

LE SECCATURE1 DER PRIMO PIANO.

     Disce: “Nina,2 è bbussato, annàt’a uprì.„3
Io me finisco d’allaccià er corzè,4
Curro a la porta e ddimanno: “Chi è?„
Disce: “Amici.„ — “Chi vvò?„ Disce: “Er Balì.„

     Dico: “Uhm, sto coggnome cqua nun c’è.„
Disce: “Ma ccome! m’hanno detto cqui.„
Dico: “Fratello,5 cosa v’ho da dì?
Si mmai nu lo conoscheno6 ar caffè....„

     Disce: “Scusate;„ e sse n’annava7 ggiù.
Dico: “Ggnente, ma, pss, sentìt’un po’,„8
Dico, “eh quell’omo, aritornate su.„

     Dico: “È un francese chi ccercate?„ — “No,„
Disce: “è romano.„ — “Ah, ccredevo un monzù,„
Dico: “ma, o ll’uno o ll’antro,9 io nu’ lo so.„

28 agosto 1835.

  1. Le noie, gl’incomodi.
  2. [Caterina.]
  3. Andate ad aprire.
  4. [V. la nota 2 del sonetto: La purciaròla, 11 agosto 35.]
  5. [Qui sta per “amico, caro mio,„ e simili.]
  6. Se mai non lo conoscono, cioè: “Seppure non lo conoscessero,„ ecc.
  7. Se ne andava.
  8. Sentite un poco.
  9. O l’altro.