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236 | Sonetti del 1835 |
ER ZERVITOR DE LO SPAGGNOLO.
2.
Sì, Mmonziggnore ha ppatriotti a ccena,
Pe’ vvia1 ch’er lòro Re, ttra cquell’orrori,2
S’è ffatto un generale ch’è una sscena!
E ssai chi? La Madòn de li dolori.3
Lui j’ha mmannato st’indispaccio.4 — Fòri:5
A Ssu’ Eccellenza Maria grazzia-prèna;
E ddrento poi: Menate, addio. — Che onori!
Menate! E llei, c’ha sette spade, mena.
Come sarebb’a ddì? rridi, Bbennardo?
Ma ssenti er resto; e, da povero coco,6
Bennardo mio, me chiamerai bbusciardo.
Ar general Madonna er Re bbizzòco7
J’ha ddato un certo capitan Stennardo,8
Perché ccommanni l’esercizzie9 a ffoco.
16 ottobre 1835.
- ↑ Pel motivo.
- ↑ [V. la nota 5 del sonetto precedente.]
- ↑ [Questo fatto, empio e grottesco insieme, era così raccontato e lodato dal Diario di Roma del 3 ottobre 1835, il quale, d’accordo col suo padrone Gregorio XVI, favoriva i Carlisti: “La Santissima Vergine Addolorata è stata da Carlo V, con decreto dei 2 di agosto, dichiarata Generalissima delle sue truppe, ed ha, per motivi di venerazione e di religiosa pietà, distinto col titolo di Generalissimo lo stendardo reale, su cui è rappresentata questa Augusta Immagine; e in conseguenza ha ordinato che l’Augusto reale vessillo non venga inclinato innanzi ad alcuno, neppure innanzi a sè. La benedizione di questo vessillo ha avuto luogo nella Chiesa di S. Giovanni di Estella in presenza di una parte del reggimento de’ lancieri di Navarra, e di alcuni altri distaccamenti di diversi corpi. Il predetto vessillo era stato collocato innanzi l’Altar maggiore. Il Re era circondato dai suoi fedeli servitori, il Conte di Villemur, temporaneamente ministro della guerra, D. Carlo Cruz-Major, Gonzalez Moreno, e da altri personaggi addetti allo stato maggiore general dell’esercito. Il vessillo fu benedetto dall’illustre D. J. Echevarria Cappellano generale dell’esercito, e quindi consegnato al Colonnello dei lancieri di Navarra, cui S. M. il Re ne ha affidata la custodia. In tale circostanza S. M. pronunciò un commovente discorso, col quale mentre tributò i dovuti encomi al valore de’ suoi fedeli soldati, diede a conoscere che il vessillo che veniva loro affidato era stato a tale effetto ricamato dalla sua augusta cugina la Principessa di Beira, essendo andato perduto quello già pur ricamato dalla defonta augusta sua consorte. (Dall’Univers Religieux.)„]
- ↑ Questo dispaccio.
- ↑ Fuori.
- ↑ Nel profferire queste parole, da povero cuoco, si dovrà porre la mano al petto in atto di giuramento.
- ↑ [Bigotto.]
- ↑ Stendardo. E realmente il buon Carlo V nominò capitano lo stendardo de’ Sette Dolori. [V. la nota 3.]
- ↑ Perchè comandi gli esercizi.