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234 Sonetti del 1835


ER ZERVITOR DE LO SPAGGNOLO.

1.

     Se n’abbuscheno1 pochi. È ccirca un mese
Che sto a sservì cco un Monziggnor de Spaggna,
Che er core l’averebbe, ma sse2 laggna
D’avé pperze3 l’entrate der paese.

     Perché llà cc’è una guerra che sse2 maggna
Le scittà ccom’e ttordi, e ffanno imprese
D’arrubbà, scannà ffrati, e bbruscià cchiese,
Che l’inferno ar confronto è una cuccagna.4

     E cche ddiavolo mai so’5 ddiventati
L’ommini a sto monnaccio bbuggiarone?
Canìbboli,6 Medèi, gatti arrabbiati?...

     Sverzà7 ffiumi de sangue, dio sagraschio,8
E pperché? ppe’ ddiscìde9 si er10 padrone
L’abbino da pijjà11 ffemmina o mmaschio!12

16 agosto 1835.


  1. [Se ne buscano.]
  2. 2,0 2,1 Si.
  3. D’aver perdute.
  4. [Allude alla guerra civile che allora si combatteva tra i fautori di Maria Cristina, vedova di Ferdinando VII e reggente per sua figlia Isabella, e i fautori di suo cognato, don Carlos, che alla morte di Ferdinando era stato proclamato re dai codini e dai clericali. In codesta guerra, durata sette anni, si commisero, da una parte e dall’altra, crudeltà ed eccessi d’ogni maniera. E il Diario di Roma dell’8 agosto 1835, cioè d’otto giorni innanzi che il Belli scrivesse questo sonetto, recava: “Una lettera degna di fede, di Barcellona, in data dei 24 luglio, dice: Ieri fu un giorno di orrore nella città di Reus, distante tre ore da Tarragona. I rivoluzionari abbruciarono ivi i due conventi de’ Francescani e de’ Carmelitani Scalzi, ed uccisero barbaramente tutti i Religiosi, soli quattro rimanendone in vita fra tutti e due i conventi...„ (E le stesse scene di fuoco e di sangue si ripeterono la notte del 25 al 26 luglio in quasi tutti i conventi di Barcellona, e poco dopo a Murcia, a Cordova, ecc. V. i numeri successivi del cit. Diario.) “I rivoluzionari vollero con questo sacrilego massacro vendicare la sconfitta ricevuta da essi in due combattimenti co’ Carlisti.„ Ma il vero è, che preti e frati combattevano anche loro, infiammando con la parola, e non pochi anche con l’esempio, i Carlisti; nè si ebbe vergogna di far complice di quelle carnificine il mite nome di Maria Addolorata. V. subito la nota 3 del sonetto seguente.]
  5. Sono.
  6. Cannibali.
  7. Versare.
  8. Giuramento circospetto onde non dire: Dio sagrato.
  9. Per decidere.
  10. Se il.
  11. L’abbiano da pigliare.
  12. [V. la nota 5.]