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Sonetti del 1835 91


Conciliorum etc., tom. XXII; Venetiis, 1778; col. 1055). Di qui dunque apprendiamo, non solo che nel 1215 il simàn, qualunque ne fosse la forma, era già in uso in molti luoghi; ma anche la cagione principale per cui si credeva necessario. In seguito, variò più volte di forma, e più volte fu lasciato cadere in disuso, e poi riprescritto. Pio IV col motuproprio del 27 febbraio 1562, e Sisto V con la costituzione Christiana pietas del 22 ottobre 1586, concedono che gli Ebrei non lo portino quando viaggiano: e questa concessione non pare che venisse più revocata, poichè la troviamo anche nel severissimo Editto del 5 aprile 1775, pubblicato in nome di Pio VI dalla Sacra Romana ed Universale Inquisizione; la quale non contenta di proibire agli Ebrei, tra tante altre cose, di vendere ai Cristiani il latte, benchè fosse convertito in Cacio, o in altra sorte di latticini, e di andare in Carrozza nè in Calesse per Roma nè fuori, salvo in caso di viaggio; ordina pure: “Che in esecuzione della Bolla di Paolo IV, che principia — Cum nimis — , rinovata da S. Pio V nella Costituzione — Romanus Pontifex — data in Roma li 20 Maggio 1566, debbano gli Ebrei dell’uno, e dell’altro sesso portare il segno di color giallo, per cui vengano distinti dagl’altri, e debbano sempre portarlo in ogni tempo, e luogo, tanto dentro i Ghetti quanto fuori di essi, e tanto in Roma, e ne’ luoghi abitati, quanto fuori, cioè, gli Vomini debbano portarlo sopra il Cappello ben cucito sopra e sotto la falda, senz’alcun velo o fascia, se non in caso che fosse dell’istesso colore, e le Donne lo debbano portare in capo scopertamente, senza mettersi il Fazzoletto, o altra cosa con cui venga nascosto, sotto pena agli uni, ed alle altre di scudi cinquanta per ciascheduna volta, e di altre ad arbitrio,„ ecc. ecc. Permette però, come ho già accennato, “che gli Ebrei, così Vomini, che Donne, possano andare senza il predetto segno, quando saranno in attual viaggio.„ Ma queste prescrizioni furono abolite durante la Repubblica Romana della fine del secolo, e quindi anche durante l’Impero Napoleonico, in virtù del decreto 21 messifero, anno sesto (9 luglio 1798), del generale Gouvion Saint-Cyr, che parificava gli Ebrei a tutti gli altri cittadini. E credo che nelle due restaurazioni papali, dopo cioè la Repubblica e dopo l’Impero, quantunque con tutti gli altri vecchiumi si ripristinassero anche le leggi contro gli Ebrei, nondimeno ciò che concerneva lo sciamanno si lasciasse di fatto lettera morta.]      4 Bando.      5 Zerbini.      6 [Spenzolando]: ciondolando.      7 Cioè: “taccati.„      8 [A fantocci, a figure.]      9 Al vederseli.      10 Belli e pronti.      11 Al trovarsi.