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40 Sonetti del 1833


d’allungare un calcio al Rabbino, che si ritira pieno di gratitudine, com’è naturale! Nel medio evo in carnevale il popolaccio maltrattava gli Ebrei e saccheggiava il Ghetto. Questi disgraziati ebber ricorso al municipio, si riscattarono con danari, dichiarandosi sudditi e schiavi del popolo romano. Di qui la cerimonia descritta, e la dichiarazione di sudditanza sub conditione d’aver salve le persone e la roba. Il calcio si diede sino al 1830. Anticamente invece del calcio, il Senatore posava il piede sul collo al Rabbino. E poi accusavano gli Ebrei d’essersi guastato il carattere!„ Così Massimo D’Azeglio, nel cap. XXIII de’ Miei Ricordi. E, poco più poco meno, le stesse cose affermano molti altri scrittori moderni, uno de’ quali, il Mannucci, nota anche lui che negli ultimi tempi il Senatore non dava più il calcio, ma "con atto sconcio del piede„ invitava Rabbino e deputati "a rialzarsi e tornare alle loro abitazioni„ (Gl’Israeliti in Roma; Torino, 1852; pag. 17): che è appunto quel che dice il Belli, attribuendo però l’atto, non al Senatore, ma al più anziano de’ tre Conservatori: Arza una scianca e jj’ arisponne: "Andate.„ Ma per quante ricerche io abbia fatte, non m’è riuscito di trovare documenti certi nè rispetto all’imposizione del piede sul collo, nè al calcio, nè ad altro atto equivalente. Che però un tempo questa barbara usanza, qualunque ne fosse l’origine, ci possa essere stata, è tutt’altro che inverisimile; specialmente se si considera che nelle prestazioni di omaggio, anche quando non si trattasse di Ebrei, ma di comuni investiture feudali, si facevano qualche volta atti non di soggezione, ma addirittura di schiavitù: e il Du Cange cita a questo proposito un documento del 1210, dal quale si rileva che un certo conte, nel prestare omaggio per un feudo di chiesa a un vescovo, fu tenuto da questo per una catena che gli cingeva il collo. Del resto, se come risulterebbe dai documenti ch’io ho esaminati, nell’omaggio degli Ebrei ai Conservatori di Campidoglio non ci fu, almeno fin dal secolo passato, nè imposizione del piede sul collo, nè calcio, nè altra cosa simile, ci furono però indubitabilmente altre dure condizioni. Nel 1743, i Conservatori intimarono alla Comunità israelitica che il Rabbino e i due Fattori, da essa delegati a prestare l’omaggio, non ardissero più di presentarsi vestiti con rubboni di seta negri, ma bensì coll’abito ordinario negro da città, col collare: e, quell’anno, l’ordine fu ubbidito puntualmente, e i Conservatori, per ogni buon fine, ne fecero stender memoria nel verbale della Congregazione di Camera del 30 marzo dell’anno stesso. (Arch. segr., Cred. 6, tom. 100, pag. 402-3.) Ma poi, il Rabbino e i Fattori essendosi ripresentati in rubbone, li signori Conservatori mon-