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Sonetti del 1833 35

di maiale, ecc. ecc., formano, all’uopo di copiosa illuminazione a più colori, un corredo di pompa edificante che attrae un gran numero di divoti in giro di visita, ciò che per le donne specialmente diviene una specie di carnevaletto in quaresima.      2 Con questo nome distinguesi la Pasqua di Resurrezione dalle altre Pasque dell’anno, che sono la Pasqua-rosa (Pentecoste) e la Pasqua-befania (Epifania).      3 Piazza del Pantheon.      4 Quest’anno.      5 Cento.      6 Reggono.

L’ASINA DE BBALAÀMME.

     A ttempo de l’Ebbrei, ch’oggni storiaro
Sapeva ppiù er futuro ch’er passato,
Balaàmme, all’usanza d’un frustato,1
Cavarcava a ccavallo d’un zomaro.

     Er ciuccio2 pe’ un zocchè3 ss’era affermato;4
E ’r profeta menava.5 “Eh ffrater caro,
Perchè mme fate lo scontent’amaro?„
Je disse er poverello martrattato.

     “Avéssiv’ occhi,6 com’avete mano,7
Potréssivo8 vedé cchi cc’è cqui avanti,9
E snerbamme10 le chiappe un po’ ppiù ppiano.„

     Fórze11 ve farà spesce12 Iddio sa a cquanti
Che li somari parlino itajjano:
C....! in latineria sce ne so’ ttanti!

Roma, 28 aprile 1833.


  1. [Perchè i condannati alla berlina si frustravano per la città sull’asino. V. la nota 8 del sonetto: Er terramoto ecc. (4), 19 genn. 32.]
  2. Ciuco.
  3. Per [un] non socchè.
  4. Fermato.
  5. Assolutamente, “percuoteva.„
  6. Se aveste occhi.
  7. Mani.
  8. Potreste.
  9. [C’era, ome tutti sanno, l’Angelo del Signore, con la spada nuda in mano, che impediva alla povera bestia il cammino. Ma Balaam non lo vedeva.]
  10. Snerbarmi.
  11. Forse.
  12. Specie: [meraviglia].