Pagina:Sonetti romaneschi III.djvu/411


Sonetti del 1834 401

LI BBATTESIMI DE L'ANTICAJJE1

     Su l’anticajja a ppiazza Montanara
Ciànno2 scritto: Teatro de Marcello.3
Bbisoggna avé ppancotto pe’ ccervello,
Pe’ ddì una bbuggiarata accusì rrara.

     Dove mai li teatri hanno er modello4
A uso d’una panza de callara?5
Dove tiengheno6 mai quele filara7
De parchetti de fora8 com’e cquello?

     Pàssino un po’ da Palaccorda e Ppasce:9
Arzino er nas’in zù,10 bbestie da soma:
Studino llì, e sse faccino capasce.11

     Quell’era un Culiseo, sori Cardei.12
Sti così tonni13 com’er culo, a Rroma
Se sò14 ssempre chiamati Culisei.

22 giugno 1834

  1. Battesimi diconsi i nomi ideali od erronei dati a persone o cose.
  2. Ci hanno.
  3. Il teatro dedicato da Augusto a Marcello, sugli avanzi del quale si eresse la casa de’ Massimi, passata poi agli Orsini che oggi vi dimorano.
  4. Modello, per “forma.„
  5. Caldaia.
  6. Tengono.
  7. Quelle file. Si avverta che dovunque trovinsi le voci quello, quella ecc. scritte con una sola l, si debbano profferire rapidamente, sdrucciolandovi sopra senza alcuna idea di potenza accentuale, di modo che formino quasi una sola parola col vocabolo seguente. Qui, per esempio, dicasi: quelefilàra.
  8. Di palchetti di fuori. Le arcate esterne.
  9. Due infimi teatri moderni di Roma.
  10. Alzino il naso in su.
  11. Si facciano capaci, si persuadano.
  12. Signori Caldei: stolidi.
  13. Questi così tondi. Coso, parola di estesissima applicazione.
  14. Si sono.