Pagina:Sonetti romaneschi III.djvu/32

22 Sonetti del 1833

LE BBUSSOLE.1

     Tutte ste bbussolone e bbussolette
Che vvedete cqua e llà, ssor Libberato,
Stanno impostate pe’ ppotecce mette2
Le lemosine, e sso’3 lleggno spregato.

     Perchè o nnun c’è un cristiano bbattezzato
Che ttienghi4 ppiù st’usanze bbenedette,
O ssi ppuro5 se dà cchi ha imbussolato,
’Ggna6 guardà ppoi chi vvota le cassette.

     Poveri sagrestani e ccammarlenghi!
Trovannose7 davanti a cquer bèr quadro
Io vorebbe8 vedé cchi sse trattienghi.9

     O ssii sacco, o ssii cotta, o ssii pianeta,
L’occasione, se sa, ffa ll’omo ladro,
E li quadrini sporcheno le déta.10

Roma, 19 febbraio 1833.

  1. Quelle cassette fusse al muro, che s’incontrano per Roma ad ogni passo, in tutte le chiese, per tutti i Santi, per tutte le Madonee, a tutti gli usi, ecc.
  2. Per poterci mettere.
  3. Sono.
  4. Tenga.
  5. Seppure.
  6. [Troncamento di] bisogna.
  7. Trovandosi.
  8. Vorrei.
  9. Trattenga.
  10. [Dita.]