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304 | Sonetti del 1834 |
ER VIÀGGIO DER PAPA.1
’Ggni momento una nova,2 padron Diego!
’ggni ggiorno je se smoveno3 antre vojje.
Facci un po’ cquer che vvò, cch’io me ne frego
Acquasi4 ppiù de lui che dde mi’ mojje.
Mó adesso a l’improviso je se ssciojje5
De trottà a Ttivoli, e ffà ppoi lo sprego6
D’annà a Ssubbiaco7 e ccurrese a rriccojje8
Pe ccinque ggiorni o ssei ner zagro spego.9
E accusì ppe ste su’ villeggiature,
Pe st’esercizzi sui,10 lassa11 er governo
In man de scerte sorte de figure.
Forzi12 lui spererà ddrent’a l’interno
De quela grotta e in quele sante mure
D’arrubbà cquarche llume13 ar Padr’Eterno.
21 aprile 1834
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- ↑ ["Nella mattina de' 28 dello spirante aprile, la Santità di Nostro Signore parti da Roma alla volta di Tivoli e Subiaco, onde osservare i lavori che per suo ordine si eseguiscono a preservazione della prima di questaFonte/commento: Sonetti romaneschi/Correzioni e Aggiunte città dai danni che le cagionava il fiume Aniene, e per appagare la sua devozione nella seconda visitando i Santuarj memorandi per le virtù eroiche ch'essi ricordano del Patriarca S. Benedetto, e de' suoi gloriosi compagni.„ Diario di Roma, 30 apr. 34.]
- ↑ Cioè: “ne accade una nuova„.
- ↑ Gli si suscitano.
- ↑ [Quasi.]
- ↑ [Gli si scioglie]: Gli salta il capriccio.
- ↑ Far lo spreco (sprecamento): abondare in checchessia.
- ↑ Subiaco: l’antico Sublaquem, così detto dagli stagni che vi si incontrano, chiamati un tempo Lacus Simbruini. È fabbricata sulle rovine di una villa di Nerone.
- ↑ Corrersi a raccogliere: correre a raccogliersi.
- ↑ Il sacro speco, l’Ibsamboul di Subiaco, è una spelonca incavata ad arte in un monte, nella quale narrasi che si ritrasse san Benedetto, allorchè fondo in quei luoghi il suo ordine. Oggi viene riguardata come un santuario, non povero di molte e varie storiette.
- ↑ Per questi esercizi. Gli spirituali son maschi, e i militari femine, poichè diconsi l’esercizzie.
- ↑ Lascia.
- ↑ Forse.
- ↑ Rubar qualche lume: togliere altrui porzione dell’arte sua.