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Sonetti del 1834 297

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UN ZEGRETO MIRACOLOSO

     Sor Eluterio1 mio, tutti st’inferni
C’ardeno2 le scittà dda cap’a ffonno,
Succedeno pe’ vvia3 che li Governi
Ciànno4 gusto, e ssò lloro5 che li vonno.

     E accusì ddopp’er primo viè er ziconno,
E oggni ggiorno diventeno ppiù eterni:
Quanno,6 senza spregà ttanti quinterni
De carta scritta, pò aggiustasse7 er monno.

     Lo saperebbe8 io, sor Eluterio,
Er rimedio sicuro che ssan-brutto9
Rissetterebbe10 l’ossi ar cimiterio.

     Eccolo in du’ parole assciutt’assciutto.11
Bbisoggnerebbe penzà un po’ ssur zerio12
A cquer che sse pò ffà ppe’ aggiustà ttutto.

20 aprile 1834

  1. Eleuterio.
  2. Che ardono.
  3. Pel motivo.
  4. Ci hanno.
  5. Sono essi.
  6. Quandochè.
  7. Può assestarsi.
  8. Saprei.
  9. Ex abrupto.
  10. Rassetterebbe.
  11. Netto e presto.
  12. Sul serio.