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Sonetti del 1834 239

LA GGIRÀNNOLA DER 341

     Ce fussi2 a la ggirànnola jjerzera?
Ma eh? cche ffuntanoni! eh? cche scappate!
Quante bbattajjerie!3 che ccannonate!
Cristo, er monno de razzi che nun c’era!

     E la vedessi4 quela lusce nera
C’ussciva da le fiamme illuminate?
Nun paréveno furie scatenate
Che vvienissin’5 a ffà nnas’e pprimiera?6

     E ll’Angelo7 che stava in de l’interno
De quer fume co’ ttutto er zu’ palosso,8
Nun pareva un demonio de l’inferno?

     E ’r foco bbianco? e ’r foco verde? e ’r rosso?
Disce9 che inzino a cquelli der Governo
Je parze10 avé sti tre ccolori addosso!11

4 aprile 1834

  1. La girandola fu incendiata la sera di lunedi 31 marzo 1834, seconda festa di Pasqua, al cospetto delle LL. MM. del Regno delle due Sicilie.
  2. Ci fosti.
  3. Le batterie sono qui dette dal popolo battaglierie.
  4. Vedesti.
  5. Venissero.
  6. Giuoco di carte, che si eseguisce in molti con gara di scommesse.
  7. La statua di S. Michele Arcangiolo. Vedine il Sonetto...
  8. Spada.
  9. Dicono.
  10. Parve.
  11. Pretendono alcuni male informati che il Governo in quell’adunataccia di popolo sospettasse di alcun fastidio politico.