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14 Sonetti del 1833

L’AVOCATO DE LE CAUSE SPERZE.1

     Eh ggià, ttutti li guai, tutti li scarti2
So’ ppe’ ccausa der Papa a sto paese:
E nnun fuss’io che nn’aripìo li cuarti,3
Lo vorìano4 schiattato in mezzo mese.

     Li Cardinali fanno troppe spese:
È er Papa.  S’arisenteno l’assarti:5
È er Papa.  S’arricchischeno le cchiese:
È er Papa.  S’ariddoppieno l’apparti:6

     È er Papa.  Tutto er Papa, sciorcinato!7
Lui cressce le gabbelle, cala er pane,
Frega8 er zuddito, bbuggera9 lo Stato!...

     Come! cuesto è er linguaggio che ss’addopra
Cór Crist’-in-terra, eh fijji de p......?
Zitti: e ar Papa, per Dio, ’na pietra sopra.10

Roma, 18 febbraio 1833.

  1. Chiamasi così a Roma chi imprende la difesa di cose indifendibili.
  2. Scarti, scartare: passi falsi, errori.
  3. Ripigliare i quarti: modo beffardo, quasi a “riprender le parti; difendere.„
  4. Vorrebbero.
  5. Si risentono gli assalti. [Le grassazioni.]
  6. [Si raddoppiano, si moltiplicano gli appalti. “Facevansi prestiti rovinosi, e rovinosi appalti di pubbliche rendite.„ Farini, Lo Stato Romano dal 1815 al 1850; 2a ediz.; Firenze, 1850; vol. I, pag. 73.]
  7. Ciorcinato, cioè: “poverino.„
  8. Tradisce.
  9. Rovina.
  10. Mettere una pietra sopra: seppellire nel silenzio.