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228 Sonetti del 1834


ER COPRE-E-SCOPRE.1

     Sor don Tobbia, ma cche vvòr dì che cquanno
Entra la sittimana de Passione
Voantri2 preti fate sta funzione
D’aricoprì le crosce cór un panno?

     Tenete Ggesucristo tutto l’anno
Sopr’a cquer zanto leggno a ppennolone,3
E mmo che ssarìa frutto de staggione
Ve sciannate4 a ppijjà ttutto st’affanno?

     Si Ggesucristo more, poverello,
Che cc’entra quelo straccio pavonazzo
Che jje sce fate fà a nnisconnarello?5

     Zitto, nun ho bbisoggno de sapello.
Questo vòr dì cche nun avete un c....
Da penzà,6 ppreti mii, fòr ch’ar budello.7

29 marzo 1834.

  1. [Il copri e scopri.]
  2. Voi altri.
  3. A pendolone: penzoloni.
  4. Vi ci andate.
  5. [Nasconderello: gioco fanciullesco, nel quale uno si nasconde, e gli altri devono cercarlo e trovarlo. A Firenze si chiama “rimpiattino.„]Fonte/commento: Sonetti romaneschi/Correzioni e Aggiunte
  6. [Non avete nulla da pensare.]
  7. [Fuor che al mangiare.]