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202 Sonetti del 1834


ER ZONETTO PE’ LE FRITTELLE.

     Se vede bbe’1 cche ssei povèta, e vvivi
Co’ la testa in ner zacco. Er friggitore
Che cquest’anno ha er concorzo er più mmaggiore
E nnun c’è ffrittellaro che l’arrivi,

     È ppadron Cucchiarella. Ôh, ddunque, scrivi
Un zonetto pe’ llui, tutt’in onore
De quer gran zan Giuseppe confessore,
Protettor de li padri putativi.2

     Cerchelo lóngo,3 e nun compone4 quello
Che ffascessi5 l’antr’anno6 a Bbariletto
E ttrovassi7 in zaccoccia a ttu’ fratello.

     Ner caso nostro sce vorrìa8 un zonetto
A uso de lunario, da potello9
Stampà in fojjo, e, cchi vvò, ppuro a llibbretto.10

19 marzo 1834.

  1. Si vede bene.
  2. Nel giorno di san Giuseppe sposo della Vergine, i così detti friggitori sfoggiano gran pompa ed appendono alle loro adobbate trabacche sonetti e anacreontiche, in onore di san Giuseppe e delle loro frittelle. Non è raro il veder queste paragonate fino alle stelle del firmamento. Nè, come può credersi, il poeta vi manca pur mai alle lodi del frittellaio che gliene fa gustare in onorata mercede di ascrei sudori. Attalchè di un tal friggitore Gnaccherino ebbesi una volta ad udire non esservi che “Un Sole in cielo e un Gnaccherino in terra.„
  3. Cercalo lungo.
  4. Comporre.
  5. Facesti.
  6. L’altr’anno.
  7. Trovasti.
  8. Ci vorrebbe.
  9. Poterlo.
  10. Lunari in foglio e lunari a libretto: è il grido de’ venditori de’ lunari, chiamati i bugiardelli.