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138 Sonetti del 1834


LI DU’ SENATORI.

(4.)

     C’è un’antra nova. Doppo la quarella1
Der bastardo de casa Scesarini,2
Che sse vò ffà3 ppe fforza una sorella
Pe’ llevajje er casato4 e li quadrini,

     Mo a l’improviso scappa fòra quella
Più strepitosa tra Ccorzini5 e Orzini,6
Pe’ vvede7 a cchi ha d’annà8 la tabbanella
De ganzo9 e ’r peruccone10 a ppennolini.

     Pe’ mmé nnun ce farebbe11 indifferenza12
Tra st’Orzini e Ccorzini. In concrusione,
Uno tiè un C de ppiù, ll’antro13 n’è ssenza.

     Defatti er liticasse14 un peruccone,
Che nnun ha ppiù ggnisuna incompitenza,15
Propio è una lite da C, o, co, ccojjone.

18 gennaio 1834.


  1. Dopo la querela.
  2. Lorenzo Cesarini, che disputa ad Anna Cesarini, e al figlio di lei... [don Giulio] Torlonia, il patrimonio dei Duchi Sforza Cesarini. Attualmente si agita la causa avanti il Tribunale della Rota Romana, che favorisce il pretendente. [V. il sonetto: La Causa Scesarini, 18 nov. 34.]
  3. Si vuol fare.
  4. Per levarle il cognome.
  5. Vedi la nota 5 del sonetto... [secondo di questi quattro].
  6. Vedi la nota 2 del sonetto... [secondo di questi quattro], e il sonetto precedente a questo.
  7. Per vedere.
  8. Andare.
  9. Vedi la nota 12 del sonetto precedente.
  10. Vedi la nota 11 del sonetto medesimo.
  11. Per me non ci farei.
  12. Differenza.
  13. L’altro.
  14. Il litigarsi.
  15. Nessuna competenza.