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Sonetti del 1833 91

romano, carrettiere, per aver ucciso la moglie. Il Belli, dunque, deve averne sbagliato il nome, essendo poco probabile che lo sbagliasse il Bugatti. Dal quale sappiamo altresi che insieme con l’Antonelli salì il patibolo un suo nemico politico: Giuseppe Balzani della Mendola, Delegazione di Rimini, reo di lesa maestà!]


LI POLLI DE LI VITTURALI.

     Lo sapémo1 che ttutti sti carretti
De gabbie de galline e cceste d’ova
Vièngheno2 da la Marca: ma a cche ggiova
De sapello a nnoantri3 poverelli?

     Pe’ nnoantri la grasscia nun ze4 trova.
Le nostre nun zo’5 bbocche da guazzetti:
Noi un tozzo de pane, quattr’ajjetti,6
E ssempre fame vecchia e ffame nova.

     Preti, frati, p......, cardinali,
Monziggnori, impiegati e bbagarini:7
Ecco la ggente che ppò ffà li ssciali.

     Perché ste sette sorte d’assaissni,
Come noantri fussimo animali,
Nun ce fanno mai vede8 li quadrini.

28 ottobre 1833.

  1. Sappiamo.
  2. Vengono.
  3. Noi altri.
  4. Non si.
  5. Non sono.
  6. Aglietti.
  7. [Incettatori di derrate, alquanto camorristi.]
  8. Vedere.