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46 Sonetti del 1832


ER RICORDO.

     T’aricordi quer prete cajellone1
Ch’annava pe’ le case a ffà le scole,
Cór una buttasù2 dde bborgonzone
E cqua ssur canterano3 du’ bbrasciole?4

     Che sse vedeva co’ le su’ stajole5
A ’gni morto che ddassi er moccolone?6
Che annava a ppranzo all’Osteria der Zole,
E nnun spenneva mai mezzo testone?7

     Bbè’, l’hanno trovo jjeri a cquer rampino
Che jj’arreggeva Er Cristo accap’alletto,
Impiccato pe’ un laccio ar collarino.

     E vva’8 cche smania aveva a sto ggiuchetto,
Ch’er giorn’avanti, pe’ rricordo, inzino
Ce s’era fatto er nodo ar fazzoletto.

20 gennaio 1832.

  1. Messo trascuratamente, malfatto, antico.
  2. Abito largo, da indossare su per comodo. [Borgonzone: rozza stoffa di lana.]
  3. Petto.
  4. Bragiuole. Qui stanno per quelle facciuole che pendono dal collare ai preti francesi. E così chiamasi pure le simili di lino che veggonsi in petto ai confratelli di Sodalizi ecc.
  5. Gambe lunghe e sottili, come staggi da reti.
  6. [V. il sonetto: Li mortorj, 15 gennaio 33.]
  7. Il testone è moneta di 3 paoli.
  8. [Troncamento di varda: guarda.]