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Sonetti del 1832 327


nache di S. Antonio sull’Esquilino non tardarono ad escir fuori e dimostrare che S. Eligio non avea nulla che fare con S. Antonio, e tanto fecero e dissero, che giunsero a togliere ai fabbri-ferrai quel privilegio. Esclamarono questi, ma tutto fu inutile e niente ottennero. Laonde la badessa del monastero ogni anno a tempo debito emanava un editto minacciante pene a nostro arbitrio contro chiunque osasse benedire qualunque specie di bestie senza il suo permesso; editto che può riscontrarsi nella collezione casanatense. Il giorno pertanto della festa del santo, una quantità di persone si recava all’Esquilino per vedere condurre gli animali stranamente ornati a ricevere la benedizione, ed offrir le oblazioni al prete che la impartiva sulla porta della chiesa, il quale era assistito da un chierico specialmente incaricato di raccogliere le oblazioni. Colà si vedevano le coppie di cavalli della Corte pontificia, tutta la cavalleria e il treno in tenuta di parata, i cavalli e altri animali dei privati. Fra questi poi i cocchieri facevano a gara per mostrare al pubblico la loro abilità nel guidare. Sopra tutti gii altri era atteso con impazienza l’arrivo delle attaccate dei principi di Piombino e Doria-Pamphily, i cocchieri dei quali si mostravano guidando fino a 18 coppie di cavalli, messi a rango, e superando ogni difficoltà. Anche il corpo dei PampieriFonte/commento: Sonetti romaneschi/Correzioni e Aggiunte celebrava le festa di S. Antonio nei rispettivi quartieri, ed essi pure conducevano in gran tenuta le loro macchine all’Esquilino per farle benedire!„ Silvagni, Op. cit., vol. III, pag 196-98.]      7 Pezzo-di-demonio: uomo grande e grosso.      8 Aspersorio.      9 Ainarsi: affrettarsi ansiosamente.      10 Facendo.      11 Cumulo.      12 Ciurma.