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Sonetti del 1832 14

ER BALLERINO D’ADESSO.1

     Quer Monzù a Ttordinone,2 che ttiè ffòra
Le zinne in ner ballà ccom’e mmadama,3
Si vvolete sapé ccome se chiama,
Io j’ho inteso de dì Rocca-priora.4

     Tiè ccerti quarti tiè, per dina nora!,
Che ’ggni donna coll’occhi se lo sbrama:5
Frulla le scianche6 poi com’una lama,
E ccrederessi che cce ggiuchi a mmora.

     Io so cche cquanno terminò er duetto,
Che ffasceveno lui co’ le du’ donne,
Pareva propio che ccascassi er tetto.

     E ddisse in piccionara er Zor Marchionne,7
Che mmanco ha inteso fà ttutto quer ghetto8
Quanno upriveno l’occhi le Madonne.9

9 gennaio 1832.

  1. [V. il sonetto precedente.]
  2. Teatro Torre-di-Nona.
  3. [Cioè la padrona. È un servitore che parla.]
  4. Il signor Priora. Rocca-Priora è una terra della Sabina.
  5. Sbrana.
  6. Gambe.
  7. [Melchiorre.]
  8. [Quel chiasso.]
  9. Prodigio narrato dal tempo della venuta de’ Francesi repubblicani, alla caduta del secolo passato. [Trascrivo qui fedelmente le parole con cui lo narrava il giornale ufficiale, cioè il Diario di Roma, del 16 luglio 1796: “Mentre Roma invidiava la bella sorte de’ Popoli di Ancona, e di altre Città della Marca per esser stati degni di ammirare i gran Prodigj operati da Dio per mezzo delle Sagre Immagini della Sua SSma Madre con aprire, serrare, e volgere gli occhi; ancora questa Capitale del Mondo Cattolico ottenne un simil favore nella mattina di Sabato 9 del corrente Luglio giorno appunto dedicato alle glorie di Maria, quando circa le ore 11 diversi Divoti fra’ quali anche qualche Re-ligioso, essendosi fermati ad orare alla Madonna detta dell’Archetto si accorsero che quella miracolosa Immagine, girava, ed alzava gli occhi. A tal prodigio non mancò di concorrere il Popolo in tanta folla, che convenne da’ Superiori di far porre una guardia di soldati acciò mantenessero il buon’ordine. La gran Vergine non si limitò ad operar simil Prodigio non solo in questa sua sagra Immagine ma poco dopo in altre delle numerose, che sono collocate nelle pubbliche strade. Indi ne’ giorni della Domenica, e Lunedì si accrebbe il numero de’ Prodigj con altre Immagini, che si venerano in alcune Chiese, come in particolare di S. Maria del Popolo, di S. Maria in Vallicella, di S. Marcello, degli Agonizzanti, de’ Bonfratelli, ec., dove i Fedeli hanno ricevuto molte grazie. Si è inoltre ammirato, che due rami di giglio secchi, che uno da un anno e più, e l’altro da più mesi erano attaccati al muro dove è fissata l’Immagine della Madonna detta dell’Arco de’ Pantani nel Sabato spuntarono quattro verdeggianti bottoni, che a vista d’occhio van crescendo.„]