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Sonetti del 1832 223

adatto, non conveniente.„ [No. Vale anzi: “adatto conveniente.„ Qui ha il significato contrario, perchè c’è prima il non. E, del resto, non è frase del solo gergo romanesco, ma vivissima anche in Toscana, nell’Umbria, ecc. E insomma parte di quel gran fondo comune di vera e non posticcia lingua italiana, che i più tra i nostri letterati ignoravano e ignorano ancora di possedere.]       9Proverbio indicante imbarazzo.

MANCO UNA PE’ LE MILLE.

     La vò rregazza, la vò bbella, ricca,
Bbona, donna de casa, de decoro...
Se sa:1 cchi vva ccercanno sto tesoro,
Nun trova mai la forca che l’impicca.2

     Si nne vede una ch’ha le mane d’oro,3
Subbito la facciata nun je cricca:4
La vede bbella, e ssubito se ficca
Ner cervellaccio che lo facci toro.

     Una che n’incontrò jjeri in un loco,
Perch’era un po’ accimata,5 ebbe pavura
Che jje manni la casa a ffiamm’e ffoco.6

     Sai come ha da finì sta seccatura?
Che, o resta scapolo, o a la fin der gioco
Pijja in grazzia de ddio la scopatura.

Roma, 7 dicembre 1832.

  1. Si sa.
  2. Modo proverbiale, esprimente lo schifo che taluno ha di tutto ciò che potrebbe scegliere al suo scopo.
  3. Quella donna ha le mani d’oro, che sa far tutto.
  4. Non gli va a garbo l’esteriore.
  5. Azzimata.
  6. Mandare in rovina per le prodigalità ecc.