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Sonetti del 1831 | 197 |
mente: Tu pòi piscià a letto, e ddì dd’avé ssudato; ovvero: Tu piscia a lletto, e ppoi di’ ch’hai sudato.] 3 Averlo. 4 Gli fece hȃh: spirò sopra a lui il suo alito. 5 [Fantoccino.] 6 Vivere. 7 Pure.
ER TRAGHETTO.1
Ahàggnola!2 a la fine te sciò ttrova3
A ppreparamme4 er bàrzimo5 der corno!
Ma ttanto e ttanto me credevi ssciórno,6
De nun capillo7 cqua ccosa se8 cova?
Sputa:9 chi è cquello ch’a la Cchiesa Nova?10
Un quarto fa tte ronneggiava11 intorno?
Eppoi entrò cco’ tté llì accant’ar forno
Da quella donna ch’arivenne12 l’ova?
Io ve vedevo, sai? Lui chiotto chiotto
A vvienìtte a le tacche,13 e ttu a gguardallo
Co’ la coda dell’occhi pe’ dde sotto.
E mmo ccosa sarebbe sto bbarbotto?14
Fussi15 quarche ttumore da riontallo,16
Come jjeri, coll’ojjo der cazzotto?17
Roma, 20 novembre 1831.
- ↑ Occulto commercio d’amore.
- ↑ Esclamazione propria di chi gode aver trovato ciò che cercava.
- ↑ Ti ci ho trovata.
- ↑ Prepararmi.
- ↑ Balzamo.
- ↑ Stolido.
- ↑ Da non capirlo.
- ↑ Si.
- ↑ Confessa, parla.
- ↑ [Cioè: “presso Santa Maria in Vallicella,„ che quantunque edificata alla fine del sec. XVI, si continua a chiamare comunemente la Chiesa Nova.]
- ↑ Rondeggiare: far la ronda.
- ↑ Che rivende.
- ↑ A venirti alle tacche; a seguirti da presso.
- ↑ Questo borbottio.
- ↑ Fosse mai.
- ↑ Da riontarlo: riungerlo.
- ↑ Coll’olio dei pugni.