Da ’na mammana1
Fatte sbruffà2 la raschiatura in testa
Cór pizzo der zinale3 o de la vesta.
Magna ’na cresta
De gallo, e abbada che nun sii cappone,
Si nun te vòi giucà la devozzione.
E in un cantone
Di’ tre vvorte, strappànnoce4 tre penne:
“Nunchetinòra morti nostri ammenne.„5
Poi hai d’accenne
Tre moccoli avviati6 a la parrocchia,
Sur un fuso, un vertécchio7 e ’na conocchia.
Appena scrocchia8
Quella cera in dell’arde, alegri Titta:
Svòrtete9 allora subbito a man dritta.
Già té l’ho ditta
La devozzione ch’hai da dì pe’ strada,
Ma abbada a nun sbajjà, Titta, ve’!, abbada.
Come ’na spada
Tira de lóngo insino a santa Galla,10
E lì afférmete,11 e tòcchete ’na palla.12
Si cquella è calla,
Tòcchete l’antra; e come ’n addannato
Poi curre a San Giuanni Decollato:13
E a ’n impiccato
Ditta ’na diasilletta14 corta corta,
Bùttete a pecorone15 in su la porta.
- ↑ [Da una levatrice.]
- ↑ [Fàtti sbruffare, spruzzare.]
- ↑ [Con l’estremità del grembiule.]
- ↑ [Strappandoci, lacerandoci.]
- ↑ [Et nunc et in hora mortis nostrae. Amen. La fine dell’avemmaria.]
- ↑ [Cominciati ad ardere.]
- ↑ [Fusaiuolo.]
- ↑ [Crocchia, scoppietta.]
- ↑ [Svòltati: voltati.]
- ↑ [Chiesa che s’incontra prima di arrivare all’altra di S. Giovanni Decollato.]
- ↑ [Férmati.]
- ↑ [Atto che fanno contro la iettatura, quando incontrano una persona antipatica ecc.]
- ↑ [Nel cimitero di questa chiesa, per cura della Confraternita fiorentina della Misericordia, a cui essa appartiene, si seppellivano i giustiziati; e alle anime di questi la gente del popolo, e specialmente le donnicciole, andavano e qualcuno va ancora, a chiedere con gran fiducia i numeri per il lotto, nel modo che è detto ne’ versi seguenti.]
- ↑ [Una piccola Diasilla, la quale non è altro che il Dies irae, battezzato così dal secondo emistichio (dies illa), e che il popolo nella recitazione accorcia spesso a capriccio.]
- ↑ [Bùttati carpone, come le pecore.]