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Sonetti del 1830 39

ER GIOCO DER LOTTO.

     M’è pparzo all’arba de vedé in inzògno,
Cór boccino in ner collo appiccicato,1
Quello che glieri a Pponte2 hanno acconciato
Co’ ’no spicchio d’ajjetto in zur cotogno.3

     Me disceva: “Tiè, Ppèppe4, si5 hai bbisogno„
(E ttratanto quer bravo ggiustizziato
Me bbuttava du’ nocchie6 in zur costato):
“So’ ppoche, Pèppe mio, me ne vergogno.„

     Io dunque ciò ppijjato7 oggi addrittura
Trentanove impiccato o cquajjottina,8
Dua der conto, e nnovanta la pavura.9

     E cco’ la cosa10 che nnemmanco un zero
Ce sta ppe’ nnocchie in gnisuna descina,11
Ho arimediato cór pijjà nnocchiero.

19 agosto 1830.

  1. Col capo ricongiunto al collo artificialmente.
  2. “Ponte S. Angiolo,„ uno de’ luoghi ordinarii per le esecuzioni. [“Francesco di Tommaso Battistini, romano, decapitato alla Piazza di Ponte S. Angelo, per omicidio qualificato con vendetta traversale, li 18 agosto 1830.„ Così il diligentissimo boia Bugatti nelle sue Annotazioni, pubblicate dall’Ademollo, Città di Castello, 1886. Cfr. la nota 8 del sonetto: Una bella ecc., 21 genn. 33.]
  3. Cotogno, cioè: “testa.„ Spicchio d’aglietto, d’aglio, ironia di “mannaja.„ [La quale ha infatti una certa somiglianza con lo spicchio d'aglio.]
  4. [Tieni, prendi, Beppe.]
  5. Se.
  6. [Due nocciuole.]
  7. [Ci ho pigliato.]
  8. [Ghigliottina.]
  9. Questi numeri si cercano nel così detto Libro dell’Arte, dove è come un dizionario di nomi accanto ad altri numeri giuocabili.
  10. E pel motivo.
  11. [In nessuna delle nove diecine. Vuol dire, insomma, che dei novanta numeri non ce n’è nessuno per nocchie, che infatti non è registrato nel libro de’ sogni.]