Pagina:Sonetti romaneschi I.djvu/322

10 Sonetti senza data

insieme col Biondi, col Tambroni, col Borghesi e con altri, egli fondò il Giornale Arcadico. Il sonetto dunque fu di certo scritto in quel tempo.]      3 [Memoriale.]      4 [Questa benigna perdonanza, come il Se e il Non che seguono, non è niente affatto romanesco; e rileggendolo più tardi il Belli doveva di certo sentirsi rizzare i capelli.]      5 [Per non esserci, non essendoci.]      6 [O de pajja o de fieno, basta er corpo sii pieno. Proverbio.]      7 [Scesa.]      8 [Il bel-zitello: il bellimbusto.]      9 [Credo che questi due stornelli siano realmente popolari.]


A PIPPO DE R...1


     Sentissi, Pippo, er zor abbate Urtica2
Co cquell’antro freghino de Marchiònne2
Uno p’er crudo e ll’antro pe’ le donne
Appoggiàjje3 ar zonetto la reprìca?4

     5Ma cchi a ste crape5 je po ffà la f...,
J’averà dditto, c...: «Crïelleisònne !6
Se la vadino a magna bbell’e mmonne,7
Ché nnoi peddìo nun ciabbozzamo8 mica».

     Valla a ccapì: si ffai robba da jjanna,9
10Subbito a sto paese je parémo
Quer che je parze a li Giudii la manna;

     Ma si ppoi ggnente ggnente sce volémo
particce10 come la raggion commanna,
Fascémo buscia,11 Pippo mio, fascémo.

1820.12

  1. [Filippo De Romanis, nominato anche nella nota 2 del sonetto precedente, tipografo, editore e buon latinista.]
  2. 2,0 2,1 All’Accademia Tiberina [fondata dal Belli e da altri nel 1812], la sera de 1820 (credo), l’abate D. Gaetano Celli, di fisionomia spinosetta, e l’abate D. Melchior Missirini recita-rono due brutti componimenti, il primo un sonetto contro le donne, e il secondo un capitolo sulla fuga in Egitto in cui la Madonna era chiamata Vergin cruda.
  3. [Appoggiargli: affibbiargli.]
  4. [La replica.]
  5. [Capre, bestie.]
  6. [Kyrie eleison.]
  7. [Se le vadano a mangiare bell’e monde, bell’e sbucciate: vadano al diavolo.]
  8. [Non ci abbozziamo: non ci abbiamo pazienza.]
  9. [Da ghianda, da porci.]
  10. [Partirci: metterci a far le cose. Cfr. vol. VI, pag. 208, nota 5.]
  11. [Facciamo buca: facciamo un buco nell’acqua.]
  12. [Lo zero di questo 1820 è correzione di un’altra cifra che non si legge più.]