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ccxxii Prefazione


non ebbe, io credo, nessuna colpa nel fatto. Egli dice semplicemente:

               Presso d’un chimico
          Laboratorio,
          Cantava i scandali
          Del fu Gregorio.

E la Nota dell’edizione Bagnino, benchè firmata, come la poesia, con le iniziali F. M., anche dal modo come è scritta mi pare che non possa esser sua. La leggenda, del resto, si spiega facilmente, considerando che allora il solo chimico liberale in Roma era il Peretti: e che perciò, a que’ versi, tutti pensassero a lui, senza badare che la satira portava il sottotitolo di Scherzo, conservatole anche nell’edizione genovese. Fatto questo primo passo, gli altri si spiegano col detto dell’Ariosto:

 il miser suole
Dar facile credenza a quel che vuole.

Piacque ai liberali il farsi compagna di lotte e di tribolazioni quella simpatica bestia; i clericali poi, colpendo il Peretti, non guardarono troppo nel sottile, poichè, a ogni modo, sapevano di non sbagliare, essendo ben noto che quella farmacia era un covo di rivoluzionari, e che lì era stata fatta su di una bomba francese, caduta sulla scalinata di Sant’Andrea della Valle, l’iscrizione:

Pio IX ai suoi.

Quando il 27 novembre del 1853 l’areonauta bolognese Luigi Piana morì per aria assiderato, il luttuoso caso fornì argomento a una satira, di cui ricordo solo il principio e la fine. Il Piana era andato personalmente da Pio IX a chiedergli il permesso di volar nel pallone, e il Papa, concedendoglielo, aveva voluto per sopram-