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ccxviii Prefazione

     “Ebben,„ ripiglia
Il Della Genga,
"Ad un rimedio
Dunque si venga:
     Questo volatile
È demagogo;
Senza giudizio,
Si danni al rogo.
     "Non è più l'epoca
D'esser severi,„
Disse il patrizio
Mistico Altieri:
     "Vada in esilio
Fuor degli Stati,
A far combriccole
Con gli emigrati.„

     "In Christo Domino
Cari fratelli, 27
Rispose il bambolo
Di Vannicelli,
     "Io per l'ergastolo
Ho più passione;
È più politica
Punizïone!„
     E qui la triade
Dissenzïente
Ai voti appellasi
Immantinente.
     Fu per l'esilio
La maggioranza,
D'appello e grazia
Senza speranza.

E a questo punto, il poeta compiange la sorte del povero pappagallo, il quale non troverà un lembo di terra che lo accolga nella sventura.

                    Costantinopoli?
               Direi di no,
               Perchè alle costole
               Hai Niccolò;

Se vai in Austria, ti chiudono nel carcere duro. In Inghilterra, son tutti mercanti, e ti venderebbero per pochi soldi. Nella Spagna, donna Isabella ama i volatili, ma senza favella.

                    Torni in America?
               Che ci guadagni?
               Ti fischierebbero
               I tuoi compagni.

Dove, dunque, potresti andare?... Ah! ecco, è trovata! In Francia. Ma che! tu ridi?