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Prefazione cxciii


               Qual buon nocchier per noi
          Non veglia la ragione:
          Ciascuno a’ vizi suoi
          Serve, o dalla passione
          Si lascia trasportar.

E il Corsini osserva malinconicamente:

     Pur troppo è ver: nell’elezion del Papa,
L’utile, il giusto, il retto ognun di noi
Non si propon, ma gì’ interessi suoi.
Olà, la cioccolata.
Con due biscotti, e che sia ben frullata.

Messisi poi d’accordo il De Bernis e Gianfrancesco Albani per eleggere il Fantuzzi, fanno tra loro questo dialogo:

De Ber.   Ecco finite

     Le discordie, i tumulti.
Albani.   Ecco ritorna
     La pace e l’amistade: eccoci al fine
     Tutti concordi e amici.
     Il Conclave è finito.
De Ber.   Oh. noi felici!
Albani.   Dopo l’orrida prigione,
     Ond’ò oppresso il nostro core,
     Ecco alfin la libertà.
De Ber.   Di star lieti abbiam ragione.
     Che una volta il nostro amoro
     A riviver tornerà.
Albani.   Della mia vezzosa Altieri
     Parmi già d’udir la voce.
De Ber. Vedo i vezzi lusinghieri
     Della bella Santacroce.1
Albani.   Dalla gioia...
De Ber.   Dal contento...
Albani. Manco, oh Dio!
De Ber.   Morir mi sento.

  1. Cfr. un altro articolo dell’Ademollo: La Principessa Santacroce, nel Fanf. della Dom., 24 febbr. 1834.