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cxcii | Prefazione |
Questi vostri artifizi . . .
Il Triregno non curo, e tu all’amico
Portalo, e di’ che non lo prezzo un fico.
(Da a Sersale il Triregno.)
Recagli quel Triregno,
Digli ch’io lascio il Trono:
Rammentagli chi sono,
E vedilo arrossir.
Rivolto quindi a’ suoi fautori, prosegue:
Voi serenate il ciglio,
Se il viver mio vi piace:
Io goderò più pace
Prima del mio morir.
Il secondo atto si chiude con quest’aria del Sersale, il quale ayeva per un momento ripensato al Negroni; ma, visto spirargli il vento contrario, si schiera subito nel novo partito per il Fantuzzi:
Se bel tronco crescer vede
Di zibibbo o pizzutello,
S’aifatica intorno a quello
Il geloso agricoltor.
Ma da lui rivolge il piede,
Se lo vede imbastardito,
s’accorge ch’ha patito
Nella pianta o nell’umor.
.
Nel terzo atto, il cardinal D’Elei così descrive le discordie del Conclave:
... Or l’uno or l’altro a suo piacer n’aggira
O l’ambizione, o l’avarizia, o l’ira.
Siam navi all’onde algenti
Fra la tempesta e il tuono:
Impetuosi venti
1 Cardinali sono.
Tutto il Conclave è un mar.