Pagina:Sonetti romaneschi I.djvu/203


Prefazione cxci


scena, sono descritti e definiti tanto al naturale, che non si può dir di più, ma non si possono conoscere da chi non è sul luogo. Gran fuoco ha acceso nel Conclave un tale componimento negli animi principalmente dei Cardinali più maltrattati e massime del Cardinale De Bernis, cosicché il Sacro Collegio lo ha proscritto, insieme ad altri scritti satirici, coll Editto, che qui unisco, e fatto bruciare questa mattina per mano del carnefice. Tutti però vogliono leggerlo, specialmente le donne, che sanno a memoria il Metastasio, e se ne pagano le copie, difficilissime ad aversi, cinque, sette e sino a dieci zecchini. Si va esagerando contro i Cardinali, che sintantoché non si era lacerata che la memoria del papa defunto, han mostrato di compiacersene e cercavano avidamente tutte le satire, che uscivano contro il passato pontificato, ed ora, poiché si sono essi sentiti pungere, se ne risentono, pubblicano Editti, taglie e premi per scoprire l’autore del Dramma.„1

Ne’ primi due atti si contrastano l’elezione il Negroni candidato del De Bernis, e il Serbelloni candidato de’ due Albani. Il Sersale, e più ancora il Zelada, fanno la parte di Mezio Fuffezio. E il contrasto finisce a colpi di breviari, calamai, polverini e cinturoni, tra camerieri, facchini e conclavisti de’ due partiti, rimanendo vincitori i Serbelloniani. Ma mentre il Serbelloni sta per essere eletto, il Sersale a nome del De Bernis porta l’esclusiva della Francia. L’escluso piglia la cosa con filosofia, e canta:

. . . . . . . . . . . . . Non mi conosci
Abbastanza, Sersale: un fiero colpo
So che darmi protendi in questa guisa;
Ma a me muovon lo risa

  1. Ademollo, Di nuovo sul “Dramma del Conclave.„ Fanf. della Dom., 12 agosto 1888.