Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta. |
cxc | Prefazione |
Egli però, come racconta l’Ademollo nel suo importante lavoro su Corilla Olìmpica (Firenze, 1887; pag. 190), fu messo sotto processo, e dopo tre anni d’indagini, benché si adoperassero calorosamente in suo favore i Ministri di Spagna e di Francia, il 20 gennaio 1778 venne condannato a reintegrare la Camera di 282 562 scudi per hora, senza pregiudizio delle altre partite da liquidarsi. “Ma la Spagna si vendicò (settembre 1778) con la concessione ai Bischi di un assegno annuo di scudi 1500, e la sospensione dei processi di beatificazione o canonizzazione di Santi spagnuoli, che alimentavano la Congregazione dei Riti!„
L’arguta menippea famosa a cui allude il sonetto, e nella quale anche il Bischi e la moglie son bistrattati, è quella mordacissima satira, che in forma di melodramma metastasiano fu scritta sul Conclave del 1774 dall’abate Sertor, e che fece un chiasso del diavolo.
Il 19 novembre di quell’anno, il conte Balbis di Rivera, ambasciatore piemontese a Roma, scriveva al Ministro degli affari esteri a Torino: "Attualmente Roma non è occupata d’altro che dell’incluso Dramma giocoso, che ha presa la fantasia ad una testa, che può sicuramente dirsi bene allegra ma poco religiosa, di dare alla luce mettendo in derisione il Conclave; Dramma, per verità, graziosissimo, ma scandaloso, composto, per la maggior parte, coi recitativi ed arie dei drammi del rinomato Metastasio, trasportati dal serio al bernesco, ad esempio di quello che fanno i Francesi delle loro più celebri tragedie e chiamano parodies. I due soggetti presi di mira principalmente nel Dramma, sono i cardinali De Bernis e Zelada. Si mette il primo nel più gran ridicolo, e si fa del secondo, e troppo crudelmente e calunniosamente, a vero dire, il più nero ed infame carattere, che mai si possa immaginare. Gli altri Cardinali poi, che si mettono, giacchè tutti non sono messi, in