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clxx Prefazione


Quelcun luy demandoit: — Mon ami Pasquin, quelle injure t’à esté diete? t’à on appelé larron? ou meurtier? ou empoisonneur? — Helas non (respondit-il): on m’a bien dict pis. — T’a on appelé sagrilége, ou parricide, ou bou..., ou ateiste? — Helas non: on m’a bien dict pis. — Apres qu’on l’eut interrogué de plusieurs autres injures les plus grandes dont on se pouvoit aviser, — Helas ce n’est point tout cela (respondit-il): et jamais vous ne devineriez que c’est. — En la fin, apres s’estre beaucoup fait prier de dire son de s confort, jettant un grand nombre d’helas, dict qu’on l’avoit appelé Pope.„ (Op. e loc. cit.)

Nel 1572, per la morte di Pio V (da un Ms. della Magliabechiana: VII, 345):

Papa Pius moritur Quintus. Res mira, tot inter
     Pontifices, tantum quinque fuisse Pios.

Su Sisto V, oltre quella della sorella lavandaia, il Leti racconta molte altre pasquinate, e tutte hanno l’aria d’esser autentiche. Eccone alcune.

Una volta dopo avere assistito dalle finestre del Vaticano alla impiccagione d’uno spagnolo che gli aveva ammazzato in San Pietro uno svizzero della guardia, Papa Sisto desinò allegramente e poi, levatosi in piedi, disse a’ suoi: Dio sia lodato, abbiamo desinato di buon appetito questa mattina. Il giorno seguente, di buon’ora, comparve Pasquino con un bacile pieno di forche, di ruote, di mannaie, di catene e simili iustromenti, ed interrogato da Marforio dove se ne andasse, rispondeva: Porto una salsa per dar buon appetito al Papa.„ (Op. cit., ediz. di Torino, 1852; voi. Ili, pag. 63.)