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Prefazione | clvii |
uno de’ due Giangiacomi Boissard poteva dire: toto orbe celeberrima Pasquini statua;1 come più tardi il Settano:
Pasquillus, dorso qui scommata publica portat |
E al pari di tutte le grandi figure storiche, Pasquino pure ha non solo l’origine, ma anche qualche punto della vita avvolto di oscurità, o di dubbi, o di leggende.
Il 7 aprile del 1523, pontificando Adriano VI, Girolamo Negro scriveva da Roma: "Pasquino sta di mala voglia, perchè il Papa ha detto che non vuole che egli abbia la sua festa di San Marco, et ha fatto intendere che se coglierà qualch’uno, che scriva male o di sé, o d’altri, lo punirà atrocemente.,,3 E il Giovio, nella Vita di detto Papa (traduz. del Domenichi), racconta: "Haveva deliberato Adriano, si come quello ch’era manifestamente sdegnato co’ poeti, ruinare la statua di Pasquino, che è in Parione, et gettarla nel Tevere; ma Lodovico Duca di Sessa con ingegno civile et arguto
- ↑ Prima pars Romanae Urbis Topographìae etc.; Francfordii, 1597; pag. 34.
- ↑ Satyrae; ediz. di Lucca, 1783; vol. II. pag. 338.
- ↑ Delle Lettere di Principi, ecc. Libro primo; Venezia, 1581; pag. 114v 115. — Adriano doveva in que’ giorni essere meno che mai disposto a tollerare gli scherzi o le pasquinate, se è vero, come pare, quel che racconta lo stesso Negro in un’altra lettera del 17 del mese procedente (Ibid., 113-113v): "Nuovamente è stata fatta una burla al Sommo Pontefice di questa maniera. Parmi, che un Bolognese, fece intendere a Sua Santità, ch’egli haveva un gran secreto importante a tutta la Christiana Republica; et se Sua Santità li dava il modo di venire da Bologna a Roma, verria. Il Papa rispose al mediatore, che è messer Vianosio, famigliare et favorito de’ Modici, che venisse et per viatico gli fesser mandati dodici ducati. Fu scritto a colui, il quale risposa, che ’l viatico non era sufficiente, perciochè egli era vecchio, et pover’uomo, et voleva etiandio
marzo del 1875. Cfr. Gazzetta Ufficiale del Regno d’Italia, n.° 53 di quell’anno.