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Prefazione cxxxvii

buona; ma il mio difeso, rialzatosi e raccolto il cappello, dopo avermi squadrato da capo a piedi, mi disse con accento tra grave e stizzoso: “Bèr fio (bel figlio)! sapete che cc’ è scritto su la porta der curato? Chi s’impiccia, more ammazzato!„

In un caffè stava seduto, e tutto immerso nella lettura d’un giornale, un uomo dall’apparenza molto burbera, per quanto almeno poteva vedersene, giacchè la sua faccia, mezzo chiusa dal bavero rialzato del soprabito, finiva poi per essere quasi interamente nascosta dal giornale, che teneva tra le mani, e dalla tesa, piuttosto abbondante, del cappello. Un piccolo fiammiferaio gli si accosta, e gli offre e rioffre la sua merce; ma egli sta immobile e non risponde. Il monello allora insinua il suo musetto sporco tra il giornale e la tesa.... Apriti cielo! Il taciturno lettore, balzando in piedi, gli grida rabbiosamente: “Cosa vuoi, birbaccione?„ E quello, collocatosi subito a rispettosa distanza, gli risponde con tutta calma: “Gnente; guardavo si c’èrivo„ (se c’eravate).

Nel momento preciso che il solito colpo di cannone annunziava il mezzogiorno, un signore, per istrada, lasciò scapparsi uno di que’ rumori così contrari alle buone creanze. E un ragazzo, che gli camminava dietro, esclamò: “Pe’ ccristallina! Quer zignore va bbene co’ Caster Zant’Angelo!„

Durante l’assedio del 1849, mentre si pubblicavano decreti come questo (30 aprile): “REPUBBLICA ROMANA. — In nome di Dio e del Popolo. — Al primo suono della campana a stormo, sarà esposto nelle principali Chiese il Santissimo, per implorare la salute di Roma e la Vittoria del buon Diritto. — I Triumviri: Carlo Armellini, Giuseppe Mazzini, Aurelio Saffi;„ si ebbe anche la buona idea di donare al miracoloso Bambino dell’Araceli, il quale veniva ordinariamente tra-