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52 giovanni boccaccio.

operasti jM’primeiido l’ardente disio del ritornare per via meno che degna a uomo nel grembo della filosofia notricato ! Molto, simigliantementé, presunse di sé, né gli parve meno valere, secondo che li suoi contemporanei rapportano, che e’ valesse. La qua! cosa, tra le altre volte, apparve una notabilmente, mentre ch’egli era colla sua setta nel colmo del l’eggimento della republica; che, con ciò fosse cosa che per coloro li quali erano depressi fosse chiamato, mediante Bonifazio papa ottavo, a dirizzare lo stato della nostra città uu fratello ovvero congiunto di Filippo alloi’a re di Francia, il cui nome fu Carlo; si ragunarono a uno consiglio per provvedere a questo fatto tutti li principi della setta, con la quale esso teneva, e quivi tra le altre cose providero, che ambasceria si dovesse mandare al papa, il quale allora era a Roma; per la quale s’inducesse il detto papa a dover ostare alla venuta del detto Carlo, ovvero lui, con concordia della setta, la qual reggeva, far venire. E venuto a diliberare chi dovesse essere principe di cotale legazione, fu per tutti detto che Dante fosse desso. Alla qual richiesta Dante, alquanto sopra a sé stato, disse: — Se io vo, chi rimane ? se io rimango, chi va ? — quasi esso solo fosse colui che tra tutti valesse, e per cui tutti gli altri valessero. Questa parola fu intesa e raccolta: ma quello che di ciò seguisse non fa. al presente proposito, e però passando avanti, il lascio stare. Oltre a queste cose, fu questo valente uomo in tutte le sue avversità fortissimo; solo in una cosa non so se io mi dica fu impaziente o animoso, cioè in opera pertenente a parti, poiché in esilio fu troppo più che alla sua sufficienza non apparteneva, e ch’egli non voleva che di lui per altrui si credesse. E acciò che a qual parte fosse cosi animoso e pertinace appaia, mi pare che sia da procedere alquanto più oltre scrivendo. Io credo che giusta ira di Dio permettesse, già è gran tempo, quasi tutta Toscana e Louibardia in due parti dividersi; delle quali, onde cotali nomi s’avessero, non so, ma l’una si chiamò e chiama parte Guelfa, e l’altra fu Ghibellina chiamata. E di tanta efficacia e riverenza furono negli stolti animi di molti queper alcuno spazio di tempo stato in prigione, fosse misericordievolmente offerto a San Giovanni, fu per lui a ciò, ogni fervente disio del ritornare calcato, risposto, che Iddio togliesse via, che alcuno che nel seno della filosofia allevato e cresciuto fosse, divenisse candelotto del suo comune. (31tre a questo, di sé stesso presunse meravigliosamente tanto, che essendo egli glorioso nel colmo del reggimento della repubblica, e ragionandosi tra’ maggiori cittadini di mandare, per alcuna gran bisogna, ambasciata a Bonifazio papa vjii, e che principe della ambasciata fosse Dante, et egli a ciò in presenzia di tutti quegli che ne consigliavano richiesto, et esso soprastando alla risposta, alcuno disse: — Che pensi? — Alle quah parole egli rispose: — Penso, se io vo, chi rimane; e se io rimango, chi va: — quasi esso solo fosse colui, che tra tutti valesse e per cui tutti gH altri valessero. xVppresso, come che il nostro Poeta nelle sue avversità paziente o no si fosse, in una fu impazientissimo:

egli infino al cominoiamento del suo esilio, come i suoi passati.