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cera naturalmente desiilerare a ciascuno: la qual veggendo il cielo muoversi con ordinata legge continuo, e le cose terrene aver certo ordine e diverse operazioni in diversi tempi, pensarono di necessità dover essere alcuna cosa, dalla quale tutte queste cose procedessono, e clie tutte le altre ordinasse siccome superiore potenzia da niun’altra potenziata. E questa investigazione seco diligentemente avuta, s’imaginarono quella (la quale divinità ovvero deità nominarono) con ogni cultivazione, con ogni onore e con più che umano servigio essere da vejierare: e perciò ordinarono, a reverenzia del nonie di questa suprema potenza, ampissime e egregie case, le quali ancora estimarono fossero da separare cosi di nome, come di forma separate erano da quelle che generalmente per gli uomini si abitavano: e nominaronle Templi, E similmente avvisarono diversi ministri, li quali fossero sacri e, da ogni altra mondana sollecitudine rimoti, solauìente a’ divini servigi vacassero, per maturità, per età e per abito più che gli altri uomini reverendi: li quali appellarono Sacerdoti. E oltre a ((uesto, in rappresentamento della imaginata essenza divina, fecero in varie forme magnifiche statue, e a’ servigi di quella vasellamenti d’oro e mense marmoree e purpurei vestimenti, e altri apparati assai pertinenti a’ sacrificii per loro stabiliti. E acciò che a questa cotale potenza tacito onore o quasi mutolo non si facesse, parve loro che con parole d’alto suono essa fosse da umiliare, e alle loro necessità rendere propizia. E cosi come essi estimavano questa eccedere ciascuna fosse, ardentissima fu di conoscere il vero con istudio, si come noi veggiamo ancora naturalmente disiderare a ciascuno. La quale veggendo il cielo moversi con ordinata legge continuo, e le cose terrene aver certo ordine e diverse operazioni in diversi tempi, pensarono di necessità dovere essere alcuna cosa, dalla quale tutte queste cose procedessono, e che tutte le altre ordinasse, si come superiore potenzia da ninna altra potenziata. E questa investigazione seco diligentemente avuta, s’imaginarono quella (la quale Divinità ovvero Deità appellarono) con ogni cultivazione, con ogni onore e con più che umano servigio essere da venerare. E perciò ordinarono a reverenzia di questa suprema potenzia ampissime et egregie case, le quali ancora estimarono fossero da separare cosi di nome, come di forma separate erano da quelle che generalmente per gli uomini si abitano: e nominaronle Templi. E similmente avvisarono doversi ordinar ministri, li quali fossero sacri e, da ogni altra mondana sollecitudine rimoti, solamente a’ divini servigi) vacassero, per maturità, per età e per abito, più che gli altri uomini reverendi: li quali appellarono Sacerdoti. Et oltre a questo, in rappresentamento della imaginata essenzia divina, fecero in varie forme magnifiche statue, et a’ servigi di quella vasellamenti d’oro e mense marmoree e purpurei vestimenti et altri apparati assai pertinenti a’ sacrificii stabiliti per loro. Et acciò che a questa cotale potenzia tacito onore o quasi mutolo non si facesse, parve loro che con parole d’alto suono essa deità fosse da umiliare et alle loro necessità rendere propizia. E cosi come essi estimavano questa

eccedere ogni altra cosa di nobiltà, così vollono che, di lungi ad ogni plebeo