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16 giovanni boccaccio.

il nostro Dante, siccome mostrato è, si diede tutto. In luogo della qual rimozione e quiete, quasi dallo inizio della sua vita inflno all’ ultimo della morte, Dante ebbe fierissima e importabile passione d’amore, moglie, cura famigliare e publica, esilio e povertà; l’altre lasciando più particulari, le quali di necessità queste si traggono di’ieto: le quali, acciocché più appaia della loro gravezza, partitamente convenevole giudico di spiegarle. Nel tempo nel quale la dolcezza del cielo riveste de’ suoi ornamenti la terra, e tutta per la varietà de fiori mescolati fra le verdi frondi la fa i-idente, era usanza nella nostra città, e degli uomini e delle donne, nelle lor contrade ciascuno in distinte compagnie festeggiare; per la qual cosa infra gli altri per avventura JFolco Portinari,, uomo assai onorevole in quel tempo tra’ cittadini, il primo di di maggio aveva i circustanti vicini raccolti nella propria casa a festeggiare: infra i quali era il già nominato Alighieri, al quale, siccome i fanciulli piccoli, e spezialmente a’ luoghi festevoli sogliono li padri seguitare, Dante, il cui nono anno non era ancora finito, seguito avea. E quivi mescolato tra gli altri della sua età, de’ quali cosi maschi come femmine erano molti nella casa del festeggiante, servite le prime mense, di ciò che la sua piccola età potea operare, puerilmente si diede con gli altri a trastullare. Era intra la turba de’ giovanetti una figlia del sopradetto Folco, il cui nome era Bice (come che egli sempre dal suo primitivo, cioè Beatrice, la nominasse), la cui età era forse d’otto anni, leggiadretta assai secondo la sua fanciullezza, e ne’ suoi atti gentilesca e piacevole molto, con costumi e con parole assai più gravi e modeste che il suo picciolo tempo non richiedea; e oltre a ((uesto, avea le fattezze del dine desiderare e tranquillità d’animo, e massimamente gli speculativi, a" quali, si come mostrato è, il nostro Dante, in quanto la possibilità permetteva, s’era donato. In luogo della quale rimozione e quiete, quasi dello inizio della sua puerizia infino allo estremo della sua vita. Dante ebbe fierissima et importabile passione d’amore. Ebbe oltre a ciò moglie, le quali chi "1 pruova sa come capitali nimiche sieno dello studio della filosofia. Similmente- ebbe ad avere cura della re familiare, et oltre a ciò della pubblica; e sopra tutte queste lungamente sostenne esilio e povertà, acciò che io lasci stare l’altre particulari noje, che queste si tirano appresso: le quali per mostrare quanta in sé superficialmente di gravezza portassono, et acciò che per questo parte della promessa fatta si osservi, giudico che alquanto più distesamente spiegarle convenevole sia. 5. Era usanza nella nostra città e degli uomini e delle donne, come il dolce tempo della primavera ne veniva, nelle loro conti-ade ciascuno per distinte compagnie festeggiare. Per la qual cosa infra gli altri Folco Portinaia, onorevole cittadino, avea il ))rimo di Maggio i suoi vicini nella propria casa raccolti a festeggiare, infra’ quali era il sopradetto Alighieri; e lui, si come fare sogliono i piccioli figliuoli i loro padri, e massimamente alle feste, seguito avea il nostro Dante, la cui età non aggiugneva ancora all’anno

nono: il quale con gli altri della sua età, che nella casa erano, puerilmente