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giovanni boccaccio. 15

tori s’ argomentò, non sanza lungo studio e affanno, d’intendere. E preso dalia dolcezza del conoscere il vero delle cose racchiuse dal cielo, niun’altra più cara che questa tpovaudone in questa vita, lasciando del tutto ogni altra temporale sollecitudine, tutto a questa sola si diede, e acciò clie niuna parte di filosofia non veduta da lui rimanesse, nelle profondità altissime della teologia con acuto iugeguo si mise. Né fu dalla intenzione l’effetto lontano, però che non curando né caldi né freddi, vigilie né digiuni, né alcuno altro corporale disagio, con assiduo studio pervenne a conoscere della divina essenza e dell’altre separate intelligenze quello che pei* umano ingegno qui se ne può comprendere. E cosi come in varie etadi varie scienze furono da lui conosciute studiando, cosi in varii studii sotto varii dottori le comprese. Egli li primi inizii, siccome di sopra è dichiarato, prese nella propria patria, e di quella, siccome a luogo più fertile di tal cibo, n’andò a Bologna; e ojà^ vicino alla sua vecchiezza n’andò_j;JParigij^_tlove con tanta gloria di sé, disputando più volte, mostrò l’altezza del suo ingegno, che ancora narrandosi, se ne maravigliano gli uditori. E di tanti e si fatti studii non ingiustamente meritò altissimi titoli; però clie alcuni ii chiamarono sempre poeta, altri filosofo, e molti teolago, mentre visse. Ma perciò che tanto è la vittoria più gloriosa al vincitore, quanto le forze del vinto sono state maggiori, giudico esser convenevole dimostrare, di come fluttuoso e tempestoso mare costui, gittate ora in qua ora in là, vincendo l’onde parimente e’ venti contrari!, pervenisse al salutevole porto de’ chiarissimi titoli già narrati. § 3. — Amore per Beatrice e matrinionio dì Danie. Gli studii generalmente sogliono solitudine e rimozione di sollecitudine e ti-aiiquillità d’animo desiderare, e massimamente gli speculativi, a’ quali causa con ogni sollecitudine tutto si diede. Né questi studij in picciol tempo si feciono, né senza grandissimi disagi s’esercitarono, né nella patria sola s’acquistò il frutto di quegli. Egli, si come a luogo più fertile del cibo che ’l suo alto intelletto desiderava, a Bologna andatone, non piccol tempo vi spese; e già vicino alla sua vecchiezza, non gli parve grave l’andarne a Parigi, dove non dopo molta dimora con tanta gloria di sé disputando più volte mostrò l’altezza del suo ingegno, che ancora narrandosi se ne maravigliano gli uditori. Di tanti e si fatti studij non ingiustamente il nostro Dante meritò altissimi titoli: perciò che alcuni assai gravi uomini in iscienzia il chiamarono sempre maestro, altri l’appellavano filosofo, altri teolago il nominavano, e quasi generalmente ognuno il dicea poeta, si come ancora è appellato da tutti. Ma perciò che tanto è la vittoria più gloriosa, quanto le forze del vinto sono state maggiori, giudico essere convenevole dimosti-are di come fluttuoso anzi tempestoso mare costui, ora in qua et ora in là ributtato, con forte petto parimente le traverse onde et i conirarij venti vincendo, pervenisse al salutevole porto de’ chiarissimi titoli già narrati.

4. Gh studij generalmente sogliono sohtudine e rimozione di sollecitu-