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12 GIOVANNI BOCCACCIO. Carlo Magno, allora clementissimo re de’ Franceschi; più fatiche passate, credo da divino spinto mosso, alla reediflcazione della desolata città lo ’mperiale animo dirizzò; e da quelli medesimi che prima conditori n’ erano stati, come che in piccol cerchio di mura la riducesse, in quanto potè simile a Roma la fé’ reeditìcare e abitare; raccoghendovi nondimeno dentro quelle poche reliquie che si trovarono de’ discendenti degli antichi scacciati. Ma infra gli altri novelli abitatori, forse ordinatore della reediflcazione, partitore delle abitazioni e delle sti’ade e datore al nuovo popolo delle leggi opportune, secondo che testimonia la fama, vi venne da Roma uno nobilissimo giovane della schiatta de’ Frangiapàni, e nominato da tutti Eliseo; il quale per avventura, poi che ebbe la principal cosa, per che venuto v’era foi’uita, dall’amore della città nuovamente da lui ordinata, o dal piacere del sito, al quale forse vide nel futuro dover essere il cielo favorevole, o da altra cagione che si fusse, tratto, in quella divenne perpetuo cittadino, e dietro a sé di figliuoli e di discendenti lasciò non piccola né poco laudevole schiatta: li quali l’antico soprannome de’ loro maggiori abbandonato, per soprannome presero il nome di colui che quivi loro avea dato cominciamento; e tutti insieme si chiamaron gli Elisei. De’ quali di tempo in tempo, e ’l’uno in altro discendendo, tra gli altri nacque e visse uno cavaliere per arme e per senno ragguardevole e valoroso, il cui nome’ fu Cacciaguida; al quale nella sua giovinezza fu data da’ suoi maggiori per isposa una donzella nata degli Aldigliieri di Ferrara, cosi per bellezza e per costumi come per nobilita di sangue pregiata, colla quale piij anni visse, e di lei generò pii^i figliuoli. E come che gli altri nominati si fossero, in uno, siccome le donne sogliono esser vaglie di fare, le piacque di rinovare il nome de’ suoi passati, e nominollo Aldighieri; come che il vocabolo poi, Li quali in piccol cerchio riducendola, quanto poterono, si come ancora appare, a Roma la feciono simigliante, seco raccogliendovi dentro quelle poche reliquie che de’ discendenti degli antichi scacciati si poterono ritrovare. Vennevi, secondo che testimonia la fama, tra’ novelli reedificatori un giovane per origine de’ Frangiapàni, nominato Eliseo; il quale, che cagione se ’1 movesse, di quella divenne perpetuo cittadino; del quale rimasi laudevoli discendenti et onorati molto, non l’antico cognome ritennero, ma da colui che quivi loro aveva dato principio prendendolo, si chiamarono gli Elisei. De’ quali, di tempo in tempo e d’uno in altro discendendo, tra gli altri nacque e visse un cavaliere per arme e per senno ragguardevole, il cui nome fu Cacciaguida, il quale per isposa ebbe una donzella nata degli .\ldighieri di Ferrara, della quale forse più figliuoli ricevette. Ma, come che gli altri nominati si fossero, in uno, si come le donne sogliono essere vaghe di fare, le piacque di rinnovare il nome de’ suoi maggiori, e nominollo Aldighieri, come che il vocabolo poi, per sottrazione d’alcuna lettera, rimanesse Alighieri. Il valor del quale fu cagione a quegli che discesono di lui, di

lasciare il titolo degli Elisei, e di cognominarsi degli Alighieri. Del quale