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sepolcro, il quale, mentre una grilla di bronzo dorato, intrecciata a rombi, ne impediva l’adito, rendevasi vago alla prospettiva per le faci, che nell’interno vi riverberavano.
Accresceasi la maestà del cenotafio noti solo dal mezzo busto della Santità Sua, e dagli emblemi Pontificii, ma anche dalle piagnenti Prefiche, che collocate sopra i poggiuoli del basamento in varii atteggiamenti di dolore, sembravano deplorare la morte dell’augusto Pontefice.
Fu pur giusto e grazioso il pensiero di collocare due gran leoni ne’ gradoni laterali della scalinata, giacenti in differenti attitudini; poichè, oltre all’essere questi la conveniente decorazione de’ mausolei, mentre sembravano vegliare alla difesa del sepolcro, richiamavano lo stemma della casa Castiglioni, e simboleggiavano a maraviglia la sacerdotale fortezza, di cui l’illustre defunto ha dato segnalate prove ne’ giorni di calamità per la Chiesa.
Il tumulo, ed anche il tempio, tanto nel suo interno che nell’esterna sua porta, era decorato d’iscrizioni lapidarie scritte nella lingua de’ dotti dalla erudita ed elegante penna dell’Illus. e Reverendiss. Monsignor D. Arcangelo Lupoli, Arcivescovo di Conza e Campagna.