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dura circostanza. Quanti oh quanti si lasciarono, quai fragili navigli, trasportar dove non volevano dalla violenza della tempesta! Al sacro Pastor della Sistina città toccò la gloria di resistere agli attacchi della Potenza del secolo, d’illuminare i suoi fratelli sulle dolose trame del nemico, ed avvivare col suo esempio l’abbattuto loro coraggio. Non lo seducono le lusinghe, non lo spaventano le minacce, non l’orrore de’ mali presenti, non il presentimento delle future sventure. Fu il primo ad essere dannato all’esiglio, ma fu anche il primo ad opporre un petto Sacerdotale a quel formidabile potere, innanzi al quale da vil serva muta stavasi e tremante la terra.
Ed oh perchè qui la storia non posso continuare de’ suoi successi apostolici! Quante cose potrei aggiungere ad onore del mio Pastore, se non mel contendesse l’angustia del tempo al mio dire prefisso! Vi direi che il suo esiglio non servì che ad edificare Milano, e