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mai mostrato al suo gregge un occhio superbo ed altiero? Si è mai veduto il suo sembiante annuvolato dal fasto? Ha mai invocato su i rei dal Padre delle misericordie i fulmini del cielo? Ha mai fatto servire il poter suo ad opprimere il debole? Ha mai negato l’accesso al povero, al traviato, all’infelice? Ah no, mi risponderebbero, lacrime versando di tenerezza. La sua casa come il suo cuore fu sempre aperta a tutti. Dolce, affabile, sereno sempre e lieto si faceva tutto a tutti. Le sue amabili maniere rapivano, la grazia del suo favellare incatenava i cuori. Usa contro il vizio del rigore, ma lo contempera con una direi quasi celeste mansuetudine: ma è un rigor di tenero padre, che si cangia in tenerezza co’ prodighi ravveduti. Corregge il colpevole con energia, ma nasconde gelosamente la colpa sotto il velo del più inviolabil secreto.

Nè crediate già che tanta dolcezza derivasse dall’amor del riposo, o da debo-