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clesiastica storia; e lo provano gli elogi di cui ricolmato venne dalle pubbliche Effemeridi (6), l’alta stima in cui era tenuto dagli uomini più celebrati e saggi, ed i libri da lui composti per sostenere la non fallibile autorità della Chiesa.

Ma non basta, o Signori, l’aver lo spirito pieno di vaste cognizioni, per esser grande secondo il Vangelo. Anche i filosofi gentili dissero dalle lor cattedre, e scrissero ne’ lor volumi delle belle e savie massime. Ma a che serviva, diceva Lattanzio, d’esser saggi su i libri, se poi erano meno che uomini ne’ costumi? Una dottrina, che sia in contraddizione colla condotta, è una scienza bugiarda, se non è anche perniciosa e fatale: Nisi et facias, mendacium est. (Divin. Inst. lib. 3 de falsa sapientia c. 16). Quello dunque è grande avanti Dio, che alla solidità del sapere il pregio unisce d’una vita innocente e pia: Qui fecerit et docuerit hic magnus vocabitur (Matth. 5)